Gli innovativi insegnamenti di Thich Nhat Hanh su consapevolezza, “interessere” ed etica impegnata hanno aperto nuove strade per praticanti, mediatori di pace, attivisti, educatori, uomini d’affari e politici in tutto il mondo.
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Consapevolezza
Thich Nhat Hanh iniziò a offrire insegnamenti sulla consapevolezza in Occidente nei primi anni Settanta. Il suo libro pubblicato nel 1975 The Miracle of Mindfulness (ed. it. Il miracolo della presenza mentale. Un manuale di meditazione,Ubaldini, 1992) introduceva nuove pratiche da lui sviluppate per ispirare i suoi studenti e assistenti sociali in Vietnam, per aiutarli a superare le incertezze e le difficoltà dovute alla guerra.
Thich Nhat Hanh trovò modalità nuove per insegnare l’arte del respirare e del camminare in consapevolezza quale base della meditazione. Creò semplici pratiche come lavarsi i denti in consapevolezza, lavare i piatti in consapevolezza e la “meditazione del mandarino”. Sviluppò un nuovo stile di meditazione camminata e nuovi modi per combinare l’ascolto profondo con la consapevolezza della compassione per facilitare la comunicazione. Introdusse un modo gentile di guidare i gruppi di meditazione, che consentisse anche ai principianti di accostarsi alla meditazione del respiro per contemplare, affrontare e guarire le proprie difficoltà, invece di sfuggire al momento presente.
Respirare in consapevolezza ci aiuta a gestire le emozioni forti, come rabbia, paura, ansia e disperazione, e ci aiuta a generare momenti di felicità nella vita di tutti i giorni. Per Thich Nhat Hanh, la consapevolezza è un’energia da coltivare durante tutta la giornata, che ci aiuta ad agire con compassione in modo da alleviare la sofferenza in noi stessi e nel mondo.
Un sentiero, non uno strumento
Thich Nhat Hanh insegna sempre la consapevolezza nel contesto di un comportamento etico. L’energia della consapevolezza è accompagnata dal consumo consapevole, da relazioni consapevoli e da mezzi di sostentamento etici. Non è possibile separare la consapevolezza dal parlare in consapevolezza, dall’agire in consapevolezza, dal lavorare in consapevolezza e dall’agire nel mondo in consapevolezza.
La consapevolezza non è uno strumento o un mezzo per ottenere qualcos’altro, che si tratti di guarire, avere successo, fare soldi o vincere. La vera consapevolezza è un sentiero, una scelta di vita etica, e ogni passo su questo sentiero può già portare felicità, libertà e benessere a noi stessi e agli altri. La felicità e il benessere non sono una questione individuale. Noi intersiamo con tutti gli esseri umani e con tutte le specie.
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Ecologia
Gli insegnamenti di Thich Nhat Hanh sull’“interessere” (un termine da lui coniato negli anni Ottanta) hanno aperto la strada ad un’ecologia buddhista profonda. Facendo riferimento ad antichi testi buddhisti, come il Sutra del Diamante, spiega l’insegnamento buddhista del “non-sé” alla luce dell’ecologia: “Non è possibile separare gli esseri umani dall’ambiente. L’ambiente è negli esseri umani e gli esseri umani sono parte dell’ambiente… [Anche] la distinzione tra esseri umani e non umani scompare dopo aver meditato”.
Si è fatto portavoce di una soluzione che coinvolga gli esseri umani per risolvere la crisi climatica. “Non abbiamo bisogno di nuova tecnologia per proteggere il pianeta,” sostiene Thich Nhat Hanh. “Abbiamo bisogno di una vera comunità e di cooperazione. Dobbiamo instaurare una comunicazione vera – vera comunione – con noi stessi, la Terra e gli uni con gli altri”. Solo quando siamo in grado di provare vero amore per la Terra, dice, avremo l’immensa energia necessaria per operare i cambiamenti radicali necessari per salvare la nostra civiltà.
“Questo tipo di intuizione è cruciale per il risveglio collettivo. Nel buddhismo, parliamo della meditazione come un atto di risveglio, il risvegliarsi al fatto che la terra è in pericolo e che le specie viventi sono in pericolo”.
Azione collettiva
Nel 2007 ha ispirato decine di migliaia di praticanti a praticare una dieta vegana.“In the past Buddhists were vegetarian with the intention to nourish our compassion towards animals. Now we know we should be vegan in order to protect the Earth.”
“Nel buddhismo parliamo di azione collettiva,” dice. “A volte pensiamo che quando nel mondo accade qualcosa di sbagliato, la causa sono gli altri, non noi. Ma noi partecipiamo a questa azione sbagliata con le nostre scelte di vita”.
“Questo è il motivo per cui è così urgente imparare a cambiare il nostro modo di vivere la vita quotidiana, in modo che ci sia più consapevolezza, più pace, più amore. E lo possiamo fare a partire da ora, da oggi”.
“Per gli attivisti è importante avere una pratica spirituale, che li aiuti a soffrire meno, a nutrire la loro felicità e a gestire la sofferenza, in modo che possano aiutare il mondo in modo efficace. La rabbia e la frustrazione non sono di grande aiuto”.
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Pace
Il messaggio chiave di Thich Nhat Hanh è che se vogliamo la pace nel mondo, dobbiamo avere la pace in noi stessi. Negli anni di attivismo per la pace, è giunto a vedere come le radici della guerra non sono nelle armi, ma nei nostri cuori e nelle nostre menti, nell’energia della paura, della violenza e della discriminazione alimentate da quello che vediamo, leggiamo, sentiamo e diciamo.
Thich Nhat Hanh insegna che possiamo creare pace nella società, nella nostra nazione e nel mondo solo quando coltiviamo la pace nel corpo e nella mente, rilasciamo la tensione, calmiamo le emozioni forti, verifichiamo le nostre percezioni e facciamo pace con i membri della nostra famiglia e i colleghi.
La pace proibita
Sin da quando era una figura di rilievo del movimento buddhista per la pace in Vietnam negli anni Sessanta, Thich Nhat Hanh ha sostenuto che non può esistere “una guerra per la pace”: la pace inizia con la fine dei bombardamenti. Ha posto l’enfasi sull’importanza del non prendere le parti di nessuno in un conflitto. Ci ha insegnato che “Il vero nemico non è l’uomo. Il vero nemico sono l’ignoranza, la discriminazione, la paura, la brama e la violenza che sono presenti in noi”.
Nel 1966 lasciò il Vietnam per recarsi negli Stati Uniti e chiedere la pace, e pagò questa scelta con l’esilio. Ha aiutato a persuadere Martin Luther King a pronunciarsi contro la guerra, cambiando l’orientamento dell’opinione pubblica. Nel Gennaio 1967, Martin Luther King lo nominò pubblicamente per il Premio Nobel per la Pace, definendolo “un apostolo della pace e della non violenza” le cui “idee sulla pace, se messe in pratica, porterebbero alla creazione di un monumento all’ecumenismo, alla fratellanza mondiale e all’umanità”. Esiliato dal suo paese, Thich Nhat Hanh guidò la delegazione buddhista vietnamita ai Colloqui di Pace di Parigi.
Se vuoi la pace, sii pace
Negli anni Ottanta, Thich Nhat Hanh si rese conto che “nel movimento per la pace c’era molta rabbia”. Disse, “Possiamo portare tutte le bombe sulla luna, ma se non eliminiamo le bombe dal cuore delle persone, la guerra non può che continuare”. A Plum Village, in Francia, iniziò a creare pratiche concrete di consapevolezza per coltivare pace, compassione, ascolto profondo e parola amorevole e per risolvere i conflitti e trasformare paura, ansia e percezioni erronee.
La Pace è possibile
Thich Nhat Hanh insegna che la compassione è il modo migliore per garantire la vera sicurezza. Ha offerto ritiri a veterani di guerra, israeliani e palestinesi e agenti di polizia e ha esplorato le radici della paura, del terrorismo e del complesso militare-industriale. Ha condiviso il suo messaggio di pace con il Congresso degli Stati Uniti durante i bombardamenti in Iraq, e nei Parlamenti di India, Regno Unito e Irlanda del Nord. Ha guidato marce per la pace cui hanno preso parte migliaia di persone a Parigi, Los Angeles, Roma, Hanoi, Macau e New Delhi. In queste marce ha detto “Ogni passo è una realizzazione della pace, ogni passo è una preghiera per la pace”.
Ascolta la sua Preghiera per la Pace (il Canto della Grande Campana)
Quando di recente gli è stato chiesto come sia possibile sentisi in pace quando ci troviamo a far fronte alla crisi climatica e al collasso della civiltà, ha risposto: “Noi possiamo fare qualcosa ora. Non disperare. Tutti noi possiamo fare qualcosa. C’è ancora una possibilità. Riconosci cosa e fallo, e troverai la pace.”
Libri consigliati sulla pace e sulla non violenza
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Economia e lavoro
Durante i ritiri offerti a uomini e donne d’affari, e nei suoi discorsi presso le sedi di grandi aziende, Thich Nhat Hanh ha sottolineato la necessità di imparare l’arte del vivere felicemente nel momento presente, senza sacrificare ciò che abbiamo ora per ottenere altro in futuro. “Potreste diventare vittime del vostro successo,” ci dice, “ma non sarete mai vittime della vostra felicità”.
Potremmo avere l’impressione di essere insostituibili, dice, e potremmo sacrificare tutto e tutti e dedicarci completamente alla carriera e all’azienda, incluso il tempo che altrimenti trascorreremmo con i nostri cari, o rilassandoci in natura, e che useremmo per fare quello che più ci nutre. Ma se rimanessimo vittime di un incidente domani, è probabile che la nostra azienda ci sostituisca entro 3 giorni
Thich Nhat Hanh insegna che è necessario esaminare le nostre idee su cosa sia la “vera” felicità. Molte persone trascorrono la loro vita a rincorrere fama, potere, denaro e piaceri dei sensi, pensando che solo quando li otterranno potranno essere felici. Ma quando li ottengono, si rendono conto di non essere ancora felici. La felicità può essere trovata nel momento presente, quando viviamo profondamente nel momento presente, quando siamo in contatto con noi stessi, i nostri cari e la Terra.
Quando tocchiamo la vera felicità avremo la visione profonda, il tempo e l’energia necessari per agire in modo da alleviare la sofferenza, la disuguaglianza e l’ingiustizia.
Thich Nhat Hanh ha incoraggiato uomini e donne d’affari a coltivare le qualità della chiarezza, della compassione e del coraggio nella loro leadership, e a trasformare le loro aziende in vere comunità. Li ha invitati a creare opportunità di ascoltare profondamente i propri dipendenti, per rendersi conto sia delle loro sofferenze che delle loro aspirazioni, un modo concreto di applicare l’etica agli affari e generare l’energia necessaria per la trasformazione nelle aziende. Ci dice che è possibile trasformare le aziende in organizzazioni che possono migliorare il benessere e ridurne le sofferenze di dipendenti, delle loro famiglie, della società e della Terra.
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Consapevolezza nell’educazione
Da molti anni, bambini e famiglie sono stati accolti durante il ritiro estivo annuale offerto a Plum Village, in Francia, oltre ad altri ritiri offerti in tutto il mondo. Dal 2008, Thich Nhat Hanh ha sottolineato l’importanza di offrire sostegno agli educatori condividendo la pratica della consapevolezza.
Inizia dagli insegnanti
Thich Nhat Hanh ha sottolineato che la consapevolezza nell’educazione deve iniziare dagli insegnanti. Se un insegnante pratica la consapevolezza e la vive nella classe, sarà in grado di trasmetterla ai suoi studenti, che la insegni o meno in modo formale. Per questo motivo, monaci e monache dai monasteri di Plum Village hanno offerto ritiri per insegnanti in tutto il mondo e creato il movimento delle Wake Up Schools.
La classe come una seconda famiglia
È triste ma per molti bambini la famiglia non rappresenta un ambiente felice e sano dal punto di vista emotivo. Thich Nhat Hanh ha insegnato che per questi bambini, la classe offre una seconda opportunità come famiglia di sostegno. Se le scuole e gli insegnanti sono in grado di offrire tempo sufficiente per la comunicazione compassionevole nella classe, possono creare un ambiente che può aiutare bambini e giovani a guarire e a sentirsi sicuri.